6 agosto 2021, sono sulla spiaggia. Un piccolo ombrellone e un asciugamano a farmi compagnia. E questo libro.
Lo avevo acquistato da tempo, su una bancarella, una scrittrice che già avevo apprezzato, un tema che da sempre mi interessa: gli anni ‘20-’30, l’ascesa delle dittature in Europa, le persecuzioni razziali. Finalmente avevo agio di leggerlo, una storia dura, complessa che forse letta qualche tempo addietro avrebbe sollecitato in me il sollievo per essere lontana dai terribili fatti storici del ‘900.
Non così il 6 agosto 2021.
Le pagine scorrevano inquiete, il respiro le accompagnava nervoso, il mare così vicino e tranquillo sembrava uno sfondo lontano, quasi come le montagne che accolgono i personaggi del romanzo.
La storia è ambientata negli anni ’30. Narra di un giovane scienziato ebreo e di due sorelle, figlie della stessa madre e frutto di due amori diversi, innamorate dello stesso uomo. Un sereno rifugio in Svizzera sembra tenere lontani e proteggere i protagonisti dagli eventi che stanno oscurando l’Europa, ma non sarà così. Le vicende personali si intrecceranno con i fatti storici , che in modo inizialmente sottile e poi sempre più inquietante andranno a sconvolgere e a portare su sentieri inaspettati la vita dei protagonisti.
Non è una semplice storia d’amore e di gelosia tra sorelle. La guerra, la persecuzione degli ebrei, le leggi razziali, l’olocausto conducono i protagonisti a scelte difficili ed estreme, davanti alle quali qualsiasi giudizio tace, perché l’animo umano è portato su sentieri impervi, estremi, dove il confine tra la vita e la morte quasi si fonde, come il mare che ho davanti e che lambisce la spiaggia, ora sommersa dall’acqua e il momento dopo di nuovo sabbia luminosa.
Ma leggere questo romanzo il 6 agosto 2021 ha il sapore amaro di un avvertimento.
Fatti storici, provvedimenti, leggi che sembravano archiviate per sempre riaffiorano nel nostro vissuto quotidiano e svelano le ambiguità e le ipocrisie di tutti i “mai più” ripetuti ad ogni celebrazione del 25 aprile, della festa della Repubblica, dei fatti spesso tragici di quegli anni che sembravano così lontani.
Il 6 agosto 2021 in Italia è ancora o si vuole mantenere “emergenza sanitaria” a causa della diffusione del virus chiamato “covid-19”.
Salvaguardare la cittadinanza dal punto di vista sanitario sembra la priorità assoluta dei nostri governanti, che ignorano misure di assoluto buon senso, in primis curare i malati appena si manifesta la malattia, e invece puntano sulla vaccinazione di massa, utilizzando dei sieri genici che destano molte perplessità per gli importanti effetti collaterali e per la quasi totale ignoranza degli effetti a lungo termine di questo medicinale. La stessa priorità assoluta, tutelare i cittadini, ispira l’adozione di un cosiddetto “green pass”, una carta da utilizzare per entrare nei locali al chiuso, nei luoghi della cultura, per svolgere alcune attività, una carta, un lasciapassare, basato su un presupposto falso che si fa finta di non vedere. Il “green pass” sembra un provvedimento preso per salvaguardare la salute e impedire il diffondersi dell’infezione da covid-19, ma chiede il tampone, che esclude la presenza del virus, solo ai non vaccinati, coloro che si sono vaccinati hanno diritto alla “carta verde”in modo automatico, ignorando che anche costoro possono essere portatori del virus e quindi dannosi per le persone con cui entrano in contatto.
Come mai?
Purtroppo le parole che emergono dal romanzo hanno un suono attuale che mi stupisce e mi rende malinconica. Quelle parole mi parlano di eventi contro i quali credevamo di aver eretto argini indistruttibili e che invece si ripropongono minacciosi alle nostre coscienze ancora una volta addormentate, manipolate, silenti.
“Ma in Italia Arturo non riesce più a vivere. Ha ragione papà, come si può vivere quando ti viene impedito tutto, non solo di insegnare e di studiare ma anche di avere un telefono, una radio, andare a un cinema o entrare in un caffè. Persino salire sul tram, o prendere un ascensore…Per uno come lui, insofferente a qualsiasi costrizione, ogni divieto rappresenta un supplizio; e in più ogni volta aumenta il pericolo di passare per sovversivo.”
Cerco “leggi razziali” su internet e un articolo recita: “la pagina più vergognosa della storia d’Italia”.
6 agosto 2021 sta accadendo una vergogna che non doveva ripetersi e che è invece qui, sotto i miei occhi, mentre il mare riverbera tranquillo io leggo di fatti lontani e mai così vicini. Tanti italiani sonnecchiano al sole, lasciando che una nuova infamia si compia, le cui conseguenze sconvolgeranno le nostre vite, come hanno sconvolto quelle dei lontani protagonisti di un romanzo.
Pubblico questo articolo il 13 ottobre 2021. le conseguenze dell’adozione di quel “green pass” sono davvero sconvolgenti. Tra due giorni verrà esteso per recarsi al lavoro.
Articolo 1 della Costituzione: “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”.
