Scelte, divenire, trasformazione
E’ un romanzo complesso, di non facile lettura, è un romanzo che premia solo il lettore che riesce a percorrerne le pagine fino alla fine, a tollerare il linguaggio spesso oscuro, a saltare senza giudizio tra due storie narrate a capitoli alterni che pongono il problema principe di questo romanzo: sono due storie? E’ una sola?
Qualsiasi recensione partirà da qui.
Se guardassimo come spettatori le due storie cosa vedremmo?
Vedremmo il fluire della vita di due coppie che culmina in una gravidanza, in una gestazione e nel modo in cui viene affrontata e risolta.
Nel farci vivere due storie dell’evento che prepara la nascita di un essere umano e due storie dagli esiti opposti Faulkner ci conduce nel cuore del mistero della vita.
Nulla è scontato, nulla è certo, definito, determinato.
Il Vecchio è la storia di un forzato che durante la grande inondazione del Mississippi viene incaricato di salvare una donna con una barca.
Quando il forzato scorge la donna aggrappato ad un ramo si rende conto sbigottito che è incinta. A quel punto dispiega tutte le sue energie per far nascere il bambino e portare entrambi in salvo e infine, invece di darsi alla fuga, si costituisce, ma per lui non c’è lieto fine
Palme selvagge, che dà il titolo all’intero romanzo, è la storia di due amanti, che rinunciano del tutto alla vita sociale, lui medico lascia l’ospedale dove stava terminando l’internato, lei lascia marito e due figlie per coltivare il rapporto esclusivo con l’amante. Infine nel tentativo d’interrompere la gravidanza della donna si distruggono.
Se la gravidanza è il fluire della vita che può produrre un nuovo essere umano o essere interrotta e provocare morte, niente più di un fiume ci restituisce il senso di questo scorrere incessante e in perenne divenire, dove tutto è in trasformazione.
E’ l’unità degli opposti di Eraclito, filosofo greco del V se. a.C., che può fornirci una chiave per capire questo singolare romanzo
Esiste per Eraclito una costante tensione in tutto ciò che esiste, un’«armonia contrastante» (Diels-Kranz 51), un’unità degli opposti che permette a tutte le cose di essere ciò che sono e al contempo anche altro da sé, in un continuo divenire. Un fiume è un fiume, ma l’acqua dove ci bagnamo è sempre diversa.
Due storie opposte che ci parlano delle infinite possibilità che la vita prospetta, in cui né il percorso, né il finale può mai essere dato per scontato.
Un continuo divenire, una continua trasformazione in cui l’Uomo può inserire il suo essere, può fare le sue scelte, o almeno può provare a scegliere e a determinare il suo percorso, sapendo che c’è un contesto, ci sono gli altri, ci sono eventi sovrastanti con cui dovrà confrontarsi, venire a a patti, che richiedono nuove scelte, nuove decisioni, in un continuo fluire sempre uguale, e per sempre diverso.