Questa è una storia vera, la storia di un’insegnante conosciuta per motivi di lavoro. Ho riscritto la sua storia e l’ho sottoposta alla sua attenzione: l’ha approvata e mi ha dato il permesso di pubblicarla.
“Leggevo molto da piccola. Le storie accompagnavano e coloravano le mie giornate che scorrevano lente e spesso noiose: e così eroi e eroine mi fornivano sempre un “altrove”, in cui potevo entrare ed uscire a mio piacimento.
La conquista della Maturità segnò un brusco cambiamento nella mia vita. Università sì, no, quale Facoltà, alla fine scelsi una strada che mi avrebbe consentito di lavorare presto e di sottrarmi alla monotonia della provincia. Ma nello stesso tempo accantonai i libri, che avevano occupato tanta parte della mia vita sino ad allora. Iniziò un periodo di muta sofferenza, “stringevo i denti”, lavoravo, ma nulla aveva più vero colore, mi sembrava di aver perso qualcosa, una parte di me, mi sentivo smarrita.
E poi arrivò quel giorno in libreria.
Iniziai a sfogliare le Poesie di R.M.Rilke, mi soffermai su un incipit folgorante: “Era l’ardua miniera delle anime”, continuai a leggere: quell’ “ardua miniera” parlava ad una parte di me in difficoltà e come sepolta.
La poesia era “Orfeo Euridice Hermes”.
Orfeo si incammina nell’Ade per riportare in vita l’amata Euridice, ma deve osservare un patto: non voltarsi indietro a guardare Euridice finché non fossero giunti in superficie. Ma Orfeo, prossimo all’uscita, si volta ed Euridice scompare, ormai per sempre.
Il mito mi fulminò, lo conoscevo, certo, ma in quel momento i versi di Rilke sembravano scritti solo per me.
Tornare indietro sarebbe stato impossibile, l’unica alternativa era la stessa di Orfeo: “tornare in superficie”, andare avanti portando con me tutto quello che era stato bello nel mio passato.
Mi iscrissi all’Università, Facoltà di Lettere, ripresi a leggere, qualcosa di me che credevo perso per sempre riprese vita. Mi laureai, ripresi anche a scrivere, iniziai ad insegnare e insegno tutt’ora, mi piace coltivare l’intelletto e la personalità dei giovani, aiutarli ad amare le loro risorse, accettare i propri limiti per poterli fronteggiare e superare, trovare la strada più idonea per esprimersi.
E memore della mia esperienza do’ spesso consigli di lettura: perché le pagine di un libro sono un’opportunità per sapere qualcosa di più di noi, qualcosa del nostro modo di essere nel mondo , qualcosa di possibili e inaspettate soluzioni per la nostra vita.”